“È stata annunciata nei giorni scorsi la realizzazione degli impianti di acido peracetico per il nostro mare, che dovrebbe attuarsi a breve. Utilizziamo il condizionale non a caso, visto che il Sindaco Del Dotto promette fin dal suo insediamento soluzioni più o meno definitive per l’inquinamento della Fossa dell’Abate, ma fino a oggi questo problema è ancora irrisolto” Così scrive l’associazione La Rondine, che sostiene la candidatura a sindaco di Camaiore dell’ex primo cittadino Giampaolo Bertola.

“Anche quest’anno, nella migliore delle ipotesi, la sperimentazione verrebbe avviata a ridosso della stagione estiva, con tutte le ricadute prevedibili per l’immagine turistica della nostra frazione rivierasca.

Non possiamo, in ogni caso, esprimere un giudizio positivo sulla decisione di utilizzare il peracetico; anzitutto si tratterebbe comunque di una soluzione tampone, palliativa per così dire, che non risolve le cause dell’inquinamento, ossia la presenza dei batteri fecali, ma ne elimina solo i “sintomi”. Solo uno spreco di soldi insomma; ma questo rientra perfettamente nel modus operandi dell’Amministrazione Del Dotto, che non è mai riuscita a lavorare su progetti a lungo termine, ma arranca con interventi che servono solo a tamponare, pensando così di abbindolare i cittadini di Camaiore. L’utilizzo di questo disinfettante, inoltre, non dà risultati certi; anzi molte volte sono stati emessi divieti di balneazione in tratti di costa sottoposti al trattamento. Ma la cosa ancora più grave  sono gli effetti che l’acido potrebbe avere sia sull’ambiente, sia sulla salute dell’uomo: lo dice l’Arpat, ossia l’Agenzia per l’Ambiente della Regione Toscana; ci sono studi che dimostrano come il peracetico possa provocare, in determinate concentrazioni, effetti corrosivi su pelle, occhi e apparato respiratorio. Del Dotto non è a conoscenza di questi dati? Non ha dedicato una bella lezione di approfondimento ai risvolti ambientali del peracetico? Probabilmente ha deciso di ignorare tutti gli avvertimenti: troppo difficile per lui mettere da parte arroganza e presunzione per salvaguardare l’ambiente e la salute.

I cittadini devono essere però informati in modo preciso sugli sviluppi della situazione: una volta versato l’acido nelle acque, dovranno essere resi pubblici i dati dei rilevamenti periodici, con un’adeguata comunicazione, così da valutare la pericolosità o meno delle sostanze presenti in mare. Per una volta, ci auguriamo che Del Dotto porti avanti quella trasparenza da lui tanto decantata ma mai attuata.

 

La Rondine

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